Roma gli ha dedicato più di trenta chiese, onorandolo ancor più dei suoi patroni Pietro e Paolo. Forse perché prima di sedersi sulla graticola, Lorenzo volle pregare per la sua città. Il martirio di Lorenzo fu atroce, ma non riuscì tuttavia a scalfire lo spirito arguto di cui era dotato. Ormai arrostito a metà sui carboni ardenti, pare si rivolgesse ai suoi aguzzini dicendo: “Da questa parte sono cotto. Potete rivoltarmi”.
Questa figura è sul pilastro tra l’abside maggiore e quella destra. Il Santo, raffigurato di prospetto, con veste dalmatica rossa orlata al basso da banda a fondo marrone e disegni gialli, tiene nella destra abbassata un oggetto non ben decifrabile. Porta calzature rosse.
Il volto, assai ben conservato, con grande nimbo, è di un bell’ovale non troppo allungato, con una piccola bocca e grandi occhi a mandorla dalle sopracciglia leggermente rilevate verso l’esterno.
Il fondo è a tre zone di colori sovrapposti: azzurro-grigiastro, giallo e azzurro-grigiastro.
A sinistra si legge OAT…, a destra AABPHOC).
Il pannello è profondamente inciso nella parte centrale